COVID-19: come cambia il comportamento d’acquisto
Sappiamo tutti che a causa della diffusione del coronavirus i supermercati del Nordest, ma anche nel resto del Paese, sono stati letteralmente presi d’assalto e svuotati. La stessa cosa è avvenuta, però, anche con i retailer digitali e omnicanali, come Amazon, Cortilia, Eatalye Esselunga a Casa. Se, da una parte, gli scaffali fisici apparivano completamente privi di merce, dall’altra, le consegne hanno subito dei rallentamenti a causa dell’elevata richiesta.
In questo frangente, ovviamente, la domanda di consumo individuale è aumentata in modo significativo. Si è trattato, in entrambi i casi, di spese di grandi dimensioni, e quasi tutti i carrelli (reali e digitali) sono stati riempiti con beni di prima necessità o a lunga conservazione come acqua, pasta, olio, farina, zucchero, uova, riso, carne, scatolame, sughi, salse e carta igienica. Ciò è dovuto all’apprensione per l’eventualità di una quarantena (imposta o volontaria), ma oltre a voler fare scorta, gli italiani hanno aumentato l’acquisto di prodotti vitaminici, integratori alimentari (per rinforzare le difese immunitarie dell’organismo),disinfettanti per la casa, alcol etilico e candeggina in primis. Senza dimenticare che chi ha animali domestici, ha fatto scorta anche per loro. Gli acquisti sono aumentati, quindi, in relazione a due effetti, l’effetto stock e l’effetto prevenzione, salute e igiene.
I consumatori moderni possono etichettare sé stessi con questa formula: io sono = ciò che ho e ciò che consumo. (Erich Fromm)
Un altro cambiamento sostanziale che il coronavirus ha avuto sul comportamento d’acquisto dei consumatori è stata la scoperta della sicurezza fornita dall’e-commerce, la possibilità di poter fare la spesa evitando possibili contagiosi contatti umani. Il COVID-19 ha portato, infatti, all’autoisolamento di buona parte dei cittadini, al fine di limitare al minimo le possibilità di un eventuale contagio in spazi chiusi e luoghi generalmente affollati, come grandi magazzini, supermercati, mezzi di trasporto pubblici e così via. Le persone tendono ad applicare la distanziazione sociale. Da qui il boom dei supermercati online. Gli operatori della filiera del commercio elettronico assistono a una grande crescita della domanda, anche da parte di consumatori meno abituali, solitamente restii all’acquisto e ai pagamenti online.
Questo problema sanitario, oltretutto, non finirà presto, nonostante quello che speriamo tutti. Forse ci vorranno mesi. Nel frattempo i nuovi consumatori digitali si abitueranno a fare la spesa in un modo diverso, e forse, finito il problema, non faranno retromarcia, a detrimento dei supermercati tradizionali.
E’ ora, quindi che i brand abbraccino l’e-commerce con una strategia omnicanale, sfruttando tutte le nuove leve digitali come l’ottimizzazione dei prodotti sullo scaffale digitale e la loro rilevanza organica.
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